CENTRO DI PSICOLOGIA SOLE

AREE DI INTERVENTO

DISTURBI SESSUALI

quando le nostre difficoltà potrebbero dipendere da un disturbo?

I disturbi sessuali appartengono a un’area estremamente eterogenea della psicopatologia. Il Manuale diagnostico e statistico DSM-V ha diviso tale area in tre categorie distinte: le Disforie di Genere, le Parafilie, le Disfunzioni Sessuali.

Disfori di genere

Sesso, genere ed identità

Sesso e genere non sono la stessa cosa.

  • Il sesso si riferisce allo status biologico di una persona: maschio, femmina o intersessuale.
  • L’identità sessuale si riferisce al sesso dal quale una persona è attratta sessualmente (se presente).
  • Il genere si riferisce al ruolo vissuto pubblicamente da una persona come ragazzo o ragazza, uomo o donna.
  • L’identità di genere è la soggettiva cognizione di appartenere a un certo sesso, ossia il modo in cui una persona si vede come “maschio”, “femmina”, “transgender” o un altro termine identificativo (p. es., “genderqueer”, non binario, agender).
  • Il ruolo di genere è l’espressione obiettiva, pubblica, dell’identità di genere e comprende tutto ciò che la gente dice e fa per indicare a se stessa e agli altri fino a che punto sono il genere con cui si identificano.

Parafilie

Il termine parafilia,  riguarda qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale che coinvolge oggetti, attività o situazioni di natura atipica. Si parla di disturbo parafilico se la parafilia, nel momento presente, causa disagio o compromissione nell’individuo o una parafilia la cui soddisfazione ha arrecato, o rischiato di arrecare un danno a se stessi o agli altri.

Disfunzioni sessuali

Si dividono in:

  • eiaculazione ritardata
  • disturbo erettile
  • disturbo dell’orgasmo femminile
  • disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile
  • disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione
  • disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile
  • eiaculazione precoce
  • disfunzione sessuale indotte da sostanze/farmaci

Le disfunzioni sessuali, pur nelle loro diverse caratteristiche cliniche, sono caratterizzate da un’anomalia nel processo che sottende il ciclo di risposta sessuale, o da dolore associato al rapporto sessuale. Il ciclo di risposta sessuale può essere suddiviso nelle seguenti fasi:

  • Fase 0 (Desiderio): potremmo definire questo come uno stato di tensione emotiva che porta a cercare di raggiungere l’oggetto del proprio interesse, in cui il corpo non subisce alcuna modificazione visibile.
  • Fase 1 (Eccitazione): estremamente variabile in ogni soggetto e consiste in una serie di modificazioni fisiologiche, sensoriali (che possono coinvolgere tutti e cinque i sensi) e psichiche (come l’immaginazione). Le principali modificazioni sono l’accelerazione cardiaca, la tensione muscolare e l’erezione del pene nell’uomo; mentre nella donna vasocongestione pelvica, lubrificazione e dilatazione della vagina.
  • Fase 2 (Plateau): in questa fase assistiamo a un aumento progressivo dell’eccitazione e delle relative modificazioni fisiologiche, ha una durata estremamente variabile da persona a persona a seconda delle stimolazioni e delle preferenze di ognuno di noi.
  • Fase 3 (Orgasmica): tutta la tensione sessuale accumulata durante le fasi precedenti in questa fase trova la sua liberazione provocando sensazioni molto intense e piacevoli, accompagnate da una vera e propria perdita di controllo.
  • Fase 4 (Risoluzione): in quest’ultima fase il corpo dell’uomo ritorna a uno stato rilassato con conseguenti modificazioni fisiologiche; il sangue che riempiva gli organi genitali drena rapidamente, anche il respiro, il battito cardiaco e la pressione sanguigna ritornano ai livelli normali. Durante questa fase, mentre le donne possono essere in grado di rispondere a nuove stimolazioni quasi immediatamente, gli uomini attraversano un momento fisiologicamente refrattario che varia da persona a persona.

Come avviene l’intervento psicoterapico?

La terapia utilizzata è quella cognitivo comportamentale considerata il trattamento d’elezione per questo genere di disturbi.
L’intervento è volto alla modifica sia degli aspetti cognitivi ( convinzioni , credenze , pensieri automatici negativi) che degli aspetti comportamentali disfunzionali.
L’utilizzo di specifici protocolli di intervento permette la risoluzione del problema in maniera definitiva e nel minor tempo possibile.

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